Inclusività

Che cos’è l’inclusività

Il cammino che la scuola italiana ha compiuto per giungere ad affermare questo concetto è lungo e passa attraverso al superamento di classi differenziali, pregiudizi e discriminazioni. Oggi le disposizioni legislative ci guidano, in accordo con la Costituzione che ci chiede di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ... impediscono il pieno sviluppo della persona umana, a non limitarci all’integrazione degli alunni che presentino disabilità a vario titolo.

Gli alunni possono, in modo permanente o temporaneo, presentare BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, e la scuola deve, a partire dal POF (Piano dell’offerta formativa) pensare ad un piano di inclusione che preveda i sostegni e gli aiuti necessari per rispondere alle differenti richieste poste dagli alunni.

È importante non confondere questa apertura con una scorciatoia: non si tratta di estendere a tutti i ragazzi che presentano delle difficoltà scolastiche dei privilegi o degli sconti sugli obiettivi, ma si tratta di pensare a strumenti efficaci per consentire agli alunni con particolari requisiti di raggiungere i traguardi di competenza richiesti.


COMMISSIONI

La nostra scuola dedica ai ragazzi che presentano un disagio scolastico un’apposita commissione da anni. Nel tempo tuttavia sono maturate nuove esigenze:

▫     Lavorare in modo verticale con le maestre della primaria

▫     Coinvolgere tutti i coordinatori di classe

▫     Progettare per l’inclusività a lungo termine

▫     Rispondere in modo più fedele ai vincoli normativi

Per questo motivo la commissione ha dato origine a due gruppi:

  1. 1.    GRUPPO DI RICERCA PER L’INCLUSIONE (GRI)

 [gruppo verticalizzato]

  1. 2.    GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE  (GLI)